top of page
COVER MONICA 2 copia2 copia.jpg

                                                                    L'ULTIMO BUCO

 

 

-Madonna Santa, stai proprio di merda, lo sai?- disse l'Americano, con una faccia schifata.

In effetti sì, Anna stava veramente di merda, e ci si sentiva pure.

D'altro canto, non era una novità per lei, o per qualunque altro tossico suo pari. Non si ricordava nemmeno più quanto tempo fosse passato dall'ultima volta che si era fatta. Un giorno? Un'ora? Non lo sapeva. Forse sarebbe riuscita a ricordarselo prima di cominciare ad andare in astinenza, ma adesso no. Adesso tutto quello che restava del suo cervello era puntato su di un unico pensiero fisso: riuscire a farsi un'altro buco.

Per questo era andata dall'Americano, che di americano aveva solo il soprannome, perché sperava di tirare su una dose. In che modo, poi, non lo sapeva nemmeno lei: non aveva un soldo, e qualunque altra cosa di valore possedesse se l'era già sputtanata da un pezzo. Ma tutta la logica del mondo in quel momento non le serviva a un cazzo. Quello che le serviva erano eroina, una siringa e un laccio. E un accendino, non dimentichiamoci l'accendino. E poi? Ah, sì un cucchiaino. Di tutto l'armamentario, era l'unica cosa che avesse. Un cucchiaino di alluminio in una tasca dei pantaloni.

L'Americano la squadrò da cima a fondo.

-Allora, che cazzo vuoi?- domandò, sebbene sapesse benissimo cosa voleva.

-Una dose...- biascicò sottovoce Anna, tentando un sorriso. Le venne più che altro un ghigno storto, che tra occhiaie e tutto la faceva assomigliare alla strega di Biancaneve, ma meno in salute.

-Caccia il grano, allora.- rispose lui, allungando una mano.

Lei si morse un labbro, e cominciò a guardarsi i piedi.

L'Americano bestemmiò sottovoce. Ma porca puttana, perchè venivano a rompergli i coglioni quando non avevano i soldi? Insomma, un tossico di professione le dovrebbe conoscere le regole: hai i soldi? Ecco la roba. Non hai i soldi? E allora niente roba. Minchia, non era difficile come concetto. Eppure tutti quei rottami erano talmente rovinati che non riuscivano nemmeno a capire una cosa così.

All'Americano non piaceva il suo lavoro. Detestava i tossici, detestava la loro debolezza fisica e mentale, detestava la loro presenza e la loro vicinanza, quasi che avesse paura che a stargli troppo vicino sarebbe diventato come loro.

Però a spacciare si guadagnava facile, i soldi gli piacevano, e piuttosto che andare a lavorare otto ore al giorno per uno stipendio di merda si sarebbe fatto impiccare.

E comunque, non gli sarebbe mai successo. Certo, anche lui si faceva una pera di tanto in tanto, ma cazzo, sapeva controllarsi. Non si sarebbe mai ridotto ad una larva umana, come quella disgraziata che aveva davanti.

-Allora?- le disse con cattiveria.

Anna iniziò a piagnucolare, tirando su col naso.

-Ah, no, eh!- sbottò lui -Non cominciare a piangere, o ti metto le mani in faccia, capito?- le urlò.

-Non ce li ho i soldi...- frignò lei asciugandosi la faccia con le mani. Cazzo, ma neanche un fazzoletto aveva dietro, quella?

-E allora puoi andare fuori dai coglioni.- le rispose lui, secco. Sperava che l'avrebbe fatto, ma sapeva per esperienza che sarebbe andata per le lunghe. Quella era gente che non si arrendeva. Avrebbe implorato, strisciato e promesso chissà che cosa prima di levarsi di torno.

-Ti pago domani...- disse lei, come da copione.

-Ecco, brava, tu mi paghi domani, e io domani ti dò la roba.-

-Ma a me serve adesso!-

-E a me che cazzo me ne frega? Che, per caso vedi la scritta Caritas qui intorno?- rispose lui, indicando il vicolo in cui stava inguattato tutta la notte.

-Per favore, solo stavolta...-

-Solo stavolta, solo stavolta!- le fece il verso lui, con aria piagnona -Solo stavolta e poi quella dopo ancora, vero?-

-Io sto male...- mormorò lei, stringendosi le mani sullo stomaco. Le pareva che qualcosa la stesse mordendo da dentro.

-Certo che stai male, sei una tossica del cazzo in astinenza!- la schernì lui, ridendo -Dai, adesso vai fuori dalle palle. Se non paghi, niente roba, e basta. Per me, puoi anche crepare qua in mezzo alla strada, non mi interessa.-

Lei si guardò intorno, poi gli si avvicinò.

-E allora ti pago.- disse.

-Sì, e con cosa?-

-Ti pago.- disse lei nuovamente, guardandolo negli occhi.

Lui capì al volo. Non era la prima volta che gli capitava, anche se ogni volta sperava fosse l'ultima. Cristo, ma cosa gli faceva pensare che qualcuno sano di mente avrebbe voluto farsi quel sacco di ossa e pelle grigia? Cosa avevano nella testa?

-Fuori dai coglioni.- le disse, dandole uno spintone -Qua si paga coi soldi e basta. E poi cazzo, ma ti sei guardata? Non ti scoperei neanche se mi dovessi mettere dieci preservativi sull'uccello! Minchia, mi attaccheresti qualcosa solo a pensarci!-

Ma lei tornò alla carica, si mise in ginocchio davanti a lui e cominciò ad armeggiare con la sua cerniera lampo.

L'Americano ebbe un moto di repulsione e di orrore, come se gli avessero tirato una lumaca in faccia. Le piantò un piede sullo sterno e la scalciò via, mandandola a rotolare sul selciato.

-Vai via!- gridò con voce isterica -Non mi toccare, cazzo, non mi toccare o ti uccido! Hai capito troia? Ti ammazzo!- terminò, passandosi freneticamente le mani sulla patta.

Anna si rialzò, tossendo. Una volta gliela avrebbero data una dose, per un pompino. Una volta, quando era una bella ragazza, in carne, in salute. Quando la guardavano ancora come una persona. Per un istante, un brevissimo istante, qualcosa sfrecciò nella sua mente, qualcosa di diverso dall'ossessione per il prossimo buco. Qualcosa che non provava più da tanto, tanto tempo. Che forse non aveva mai provato in quel modo. Guardò l'Americano, e per un istante tutta la sua disgrazia, tutta la sua sofferenza si condensò nell'immagine di quell'uomo, quell'uomo che non voleva darle quello di cui aveva bisogno, quell'uomo a cui lei faceva solo schifo. Quell'uomo con tutte quelle dosi nella giacca. Che se ne faceva? A lui non servivano, lui non ne aveva bisogno.

Lo decise in un secondo.

Si alzò, si sistemò i vestiti ( un gesto ridicolo, visto che era conciata come una barbona ), poi si avvicinò ancora a lui, stando attenta a restare a distanza di sicurezza per non innervosirlo.

-Ascolta...- disse -Ho una cosa...-

-Cosa?- domandò lui, sospettoso.

-Una cosa che... Che non ho ancora venduto.-

-Mi prendi in giro?- ridacchiò lui , incredulo -Cazzo, ma se ti sei venduta tutto, pure il culo!-

-Era una cosa di mia madre. La volevo tenere per me.- mormorò lei.

-Cos'è?- sospirò lui, scettico.

-Vieni qui, te la faccio vedere.- disse lei, infilando la mano nella tasca posteriore dei pantaloni. Afferrò il cucchiaino, tenendo il manico verso l'esterno. Lo strinse così forte da sbiancarsi le nocche, da farsi male al palmo. Tremava tutta, e il suo sguardo era allucinato, ma l'Americano non si sarebbe accorto di nulla. Non avrebbe capito il perchè del suo strano atteggiamento. Dopotutto, lei era solo un povera tossica di quaranta chili. Era normale che tremasse e avesse la faccia da pazza.

Un colpo solo, alla gola. E poi avrebbe avuto tutta la roba che voleva. Solo un altro passo verso di lei. Solo uno.

Poi lui si bloccò.

Cazzo, aveva capito. L'aveva sgamata. La...

-Ciao, Americano.- disse una voce alle sue spalle.

Ed un tratto si accorse che lo spacciatore non stava più guardando lei.

Si voltò, e lo vide.

Indossava una tuta grigia, simile a quella di un motociclista. E un casco. Poteva vedergli gli occhi, e non erano occhi umani. Nulla in lui era umano.

La fissò.

-Vattene.- le mormorò lo Sconosciuto.

Lei non discusse, non cercò di contrattare.

Iniziò a correre, con tutta la poca forza che aveva in corpo, in preda al terrore. Sentì l'Americano gridare qualcosa, poi un rumore strano, e poi ancora grida.

Alla fine, dopo un tempo che le parve infinito, crollò al suolo, in lacrime.

Se solo fosse arrivato cinque minuti dopo, avrebbe fatto in tempo a farsi almeno un buco.

Almeno uno.

Poi perse i sensi.

L'Americano se la cavò con una frattura bilaterale scomposta del setto nasale, due incisivi spezzati, la mascella slogata, le labbra spaccate e un sacco di problemi con i suoi fornitori, dato che lo Sconosciuto gli aveva portato via i soldi e la roba...

Ma sopravvisse, almeno per qualche altro anno.

Anna, invece, venne trovata morta il giorno seguente, sullo stesso marciapiede su cui aveva perso i sensi.

Il suo cuore aveva ceduto.

 

 

 

bottom of page