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La genesi di Gionni Guitar è piuttosto complessa…Verso la metà degli anni ’80 per chi fosse troppo giovane per ricordarlo, imperversava la moda dei “Paninari”, così soprannominati per la loro abitudine di frequentare i Fast Food che allora rappresentavano la novità del momento.
Il fenomeno di per sé fu abbastanza rilevante, perché i Paninari furono il primo movimento giovanile legato alla moda in quanto tale. Certo, anche negli anni ’60 e ’70 vi furono mode seguitissime come la minigonna, i jeans e i capelli lunghi…ma ciascuna di queste correnti era legata ad un fenomeno culturale, primo tra tutti la ribellione al sistema e alle regole. I Paninari no. Il loro abbigliamento era legato al consumismo: Armani, Coveri, Timberland, e chi più ne ha più ne metta. Per essere alla moda dovevi vestire quella che per molti aspetti era quasi una divisa, con certi capi e certe griffe che erano ritenuti pressochè obbligatori. La cosa assunse dimensioni tali che cominciarono ad apparire testate a fumetti a loro dedicate, che ebbero per un qualche periodo più o meno fortuna. E qui compaio io, allora giovine disegnatore di belle speranze…All’epoca riuscii ad entrare in contatto con Nicola Del Principe, vecchia colonna portante del fumetto italiano che ai tempi gestiva la testata “Zippo il Panino” (sigh!). In preda all’entusiasmo scrissi e disegnai tre storie in cui raccontavo le improbabili avventure di un gruppo di teen agers, dal taglio decisamente comico. Purtroppo, per quanto il buon Del Principe apprezzasse il mio lavoro, il genere era un po’ troppo sopra le righe per il mercato che peraltro era già al crepuscolo. Io però ero ormai in fase creativa e così, un po’ solo per me stesso, un po’ nella speranza di poter un giorno piazzare l’idea, scrissi di getto altre tre storie, tra cui una intitolata “Midnight rock”.
Passarono diversi anni, finchè nel 1994 presso l’edicola dove mi servivo abitualmente non conobbi Stefano Servidio, studente di architettura appassionato di fumetti e…suonatore di basso e di chitarra! Tra noi nacque un’amicizia che io amo definire “alla lunga distanza”, cioè caratterizzata dal fatto che ci sentiamo e vediamo pochissimo senza che ciò intacchi la nostra reciproca stima e simpatia.
Quando fondammo INK e dovemmo pensare ad una storia breve da inserire ci venne subito in mente “Midnight Rock”, e decidemmo di dare le sue fattezze al personaggio stonato che vessava tutti gli altri (lui però suona benissimo, fidatevi!). Decidere di fare di lui il personaggio principale del fumetto fu praticamente automatico, e il resto dei characters che originariamente facevano parte della banda di Paninari protagonista della serie vennero spogliati di tutti gli ammennicoli modaioli (comunque ormai passati di moda da un decennio) e relegati al ruolo di semplici spalle. Per il nome mi ispirai al film Jhonny Guitar, un western classico degli anni ’50 molto caro a mio padre, italianizzando il nome in Gionni, e per lo stile grafico al Cavazzano di Altai & Jonson che avevo da poco riscoperto in una ristampa antologica delle Edizioni L’Isola Trovata.
Stefano apprezzò infinitamente la cosa, e se ne vanta tuttora con gli studenti a cui fa da professore!